Le proprietà del miele nella cura delle ferite sono note sin dal tempo degli Egizi e nell’antica Grecia. Anche durante la seconda guerra mondiale è stato utilizzato come antibatterico e antisettico. Con la scoperta della penicillina e degli antibiotici il miele nel XX° secolo è stato abbandonato. Attualmente a causa delle ANTIBIOTICO-RESISTENZE che si sono sviluppate, il miele medicale trova ampio impiego in wound care e nella prevenzione delle colonizzazioni batteriche e delle infezioni.
Una delle caratteristiche del miele Revamil è il lento rilascio dell’effetto antibatterico che contrariamente ad altri prodotti non blocca o riduce il processo di guarigione.
Il miele commercializzato per uso alimentare è pastorizzato per eliminare spore batteriche ed enzimi e conseguentemente anche l’attività antibatterica del miele.
Il miele Revamil è sterilizzato a raggi gamma per non compromettere l’attività antibatterica ma distruggere spore contaminanti .
Le basi scientifiche del miele medicale sono divenute note solo negli ultimi decenni. Pertanto è possibile realizzare uno standard qualitativo nel miele che può essere utilizzato per il trattamento delle ferite.
I risultati noti dicono che l’applicazione del miele su ferite molto infette, ad esempio con Pseudomonas, conduce al controllo dell’infezione in alcune settimane di trattamento.
Il miele Revamil rallenta la riproduzione e distrugge diverse forme di Candida e Saccharomyces.
Molti batteri muoiono ad una bassa concentrazione di miele mentre per i funghi è richiesta una concentrazione più elevata.
In tutte le fasi della ferita, nel formato originale di miele Revamil o in associazione a supporti di alginato, garze o collagene come da indicazione del wound specialist.
Revamil ha un livello di enzimi molto alto ed è definito “peroxide honey” perchè svolge la sua attività antibatterica attraverso il rilascio di piccole quantità di perossido di idrogeno a basso dosaggio. Revamil ha una qualità riproducibile perchè è prodotto in condizioni controllate e pertanto è conforme agli standard qualitativi per la cura delle ferite. Revamil non contiene residui chimici ed è sterilizzato a raggi gamma.
Ogni partita è controllata e verificata per il rispetto di questi standard.
L’uso del miele Revamil è indicato per ustioni di I° e II°.
Revamil è indicato per ferite croniche di origine venosa – arteriosa, lesioni da pressione (decubiti), piede diabetico, ferite chirurgiche, ferite traumatiche.
Il miele può essere applicato direttamente sulla ferita oppure prima su di una garza o altro supporto sterile. Se usate Revamil Garza potrete facilmente applicare la garza sulla ferita. Grazie alla temperatura corporea, il miele fluisce sulla lesione e si spande.
Per una piccola percentuale di utilizzatori è noto che la forte attività idrofilica ed il Ph del miele possa portare una sensazione di bruciore nel 5-10% di pazienti.
Il bruciore tende scomparire nelle applicazioni successive.
Il bruciore può perdurare da alcuni minuti a mezz’ora.
Detergere a lungo la ferita con soluzione fisiologica prima dell’applicazione può ridurre la sensazione di bruciore.
Un test ha dimostrato che solo una bassa percentuale di persone con allergie al polline è anche allergica al miele. Revamil contiente un bassissimo livello di polline ed il rischio allergia è minimale.
Una piccola quantità di miele si diluisce con il fluido contenuto nella ferita e ciò determina una continua attivazione di alcuni enzimi che producono perossido di idrogeno a basso dosaggio in modo costante.
L’odore acre della ferita è causato da componenti prodotti dalla rapida crescita di batteri, spesso componenti sulfurei. Revamil distrugge i batteri della ferita così che anche l’odore viene notevolmente ridotto.
No, ogni partita viene testata e successivamente il miele Revamil viene sterilizzato a raggi gamma.
I metalli pesanti potrebbero ridurre l’attività enzimatica e diminuire la produzione di perossido di idrogeno.
Approssimativamente sei tipi di enzimi sono noti .
Per svolgere l’attività antibatterica la Glucosio Ossidasi, che determina la produzione di perossido di idrogeno, è la più nota.
A causa del processo di lento rilascio e della attività enzimatica, Revamil ha un lungo effetto antibatterico. I test hanno dimostrato che l’attività ottimale di Revamil comincia a ridursi dopo 24h ma continua sino a 48h.
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